p>Nel 2008, il mercato italiano dell’ICT ha raggiunto i 64.463 milioni di euro, pari a una crescita dello 0,1% rispetto al 2007, quando il dato si attestava allo 0,9%. A determinare la contrazione della crescita, la performance negativa del comparto delle telecomunicazioni, che ha registrato un calo dello 0,2% rispetto all’anno precedente, mentre il comparto dell’informatica ha segnato un aumento dello 0,8%, comunque inferiore al +2% del 2007. A trainare il comparto IT sono stati la componente software e servizi (+1,3%) e i personal computer (1,8%).
Sono questi alcuni dei dati comunicati da Assinform sulla base dell’analisi condotta da Netconsulting. Il confronto internazionale per l’ICT, scrive l’associazione, mostra per l’Italia una dinamica inferiore a quella di tutti i principali paesi industrializzati, nonostante l’interesse diffuso all’Information Technology. Nell'ultimo anno sono, infatti, cresciute del 22,6% (+29,5% in ambito consumer) le unità di personal computer vendute; il volume d'affari dei fornitori di servizi Internet su rete fissa è cresciuto a doppia cifra (+11,5%); inoltre, si è avuto un incremento nel già saturo mercato della telefonia mobile (+1,6% di linee attive e +0,4% di utenti effettivi). Nonostante questo, l'Italia è ultimo tra i grandi paesi per spesa IT sul PIL: 2,0% contro valori ben più elevati riscontrabili negli USA (4,2%) e negli altri paesi dell'Europa Occidentale, come Francia (3,4%), Regno Unito (3,3%) e Germania (3,3%).
Se per l’Information Technology italiano, dunque, il 2008 non è stato un anno di recessione, il presidente di Assinform Ennio Lucarelli parla comunque di un periodo di pesante rallentamento, che risente in modo serio della crisi in corso. E anche le previsioni per il 2009 sono preoccupanti, con un PIL atteso in calo del 2,6% e un contesto che influirà in maniera forte anche sul mercato ICT. Assinform, infatti, prevede un calo dell&
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