p>È l’uomo politico che più di tutti ha saputo sfruttare le nuove tecnologie e la Rete per farsi conoscere e guadagnare consensi. La sua vittoria alle elezioni presidenziali statunitensi è stata influenzata più da Internet che dai giornali. È partito come outsider, poi ha sconfitto prima Hillary Clinton e poi il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, raccogliendo enormi finanziamenti anche tramite la Rete. Stupisce, quindi, che Barack Obama abbia definito i blog semplicistici e fuorvianti.
Le parole del presidente degli Stati Uniti sono state raccolte dai giornalisti del New York Times Jeff Zeleny e Peter Bake, che hanno intervistato Obama durante un volo ell’Air Force One. Oggetto dell’intervista: le critiche mosse al piano di rilancio economico proposto dal presidente. Nel rispondere alle domande, Obama ha dichiarato che le critiche vengono solo dai blog, che lui legge molto raramente perché sono semplicistici e fuorvianti. Apriti cielo. La blogosfera a stelle e strisce si è subita buttata su queste parole, rinfacciando a Obama l’aiuto ricevuto dalla Rete e dagli stessi blogger, che in migliaia hanno sostenuto la sua candidatura e la sua campagna elettorale. Critiche sono piovute sia dal fronte blogger repubblicano e conservatore sia da quello liberal e più vicino al presidente.
The Raw Story, per esempio, di orientamento repubblicano, ha scritto che Obama ha vinto proprio grazie alla raccolta fondi via Internet e alla sua abilità nello sfruttare la Rete per comunicare, mentre ora utilizza il web solo per inviare messaggi e non per riceverli. The Confluence di orientamento liberal, attacca, invece, altri blog democratici che non hanno mai criticato il presidente durante la campagna elettorale, enfatizzando troppo solo gli aspetti positivi della figura di Barack Obama.
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