p>L’incontro chiarificatore a Bruxelles tra il commissario europeo alle Telecomunicazioni Viviane Reding e l’Autorità Garante nelle Comunicazioni sembra aver smorzato le polemiche suscitate dalla recente presa di posizione della Reding stessa, che aveva rivolto pesanti critiche all’Agcom, giudicando il piano di riduzione delle tariffe di terminazione mobile deciso dall’Authority italiana troppo morbido e soprattutto non in linea con quanto stabilito negli altri Paesi della UE.
L’Agcom a Bruxelles si è impegnata ad abbassare le tariffe nel 2011 a 5,3 centesimi per Wind, Telecom Italia e Vodafone Italia e a 6,3 centesimi per H3G. La proposta iniziale, quella criticata dal commissario Reding e annunciata a maggio, prevedeva per Telecom e Vodafone una riduzione dagli 8,5 centesimi applicati da luglio 2008 ai 5,9 centesimi del luglio 2011. Per Wind, invece, le tariffe dovevano passare dai 9,51 centesimi di luglio 2008 ai 5,9 centesimi del 2001, mentre per H3G l’ipotesi dell’Agcom parlava di un passaggio da 13 a 7 centesimi. Dall’incontro è emersa anche la volontà dell’Authority italiana di sviluppare un modello di costi che segua le indicazioni in materia fornite da Bruxelles e di raggiungere la piena simmetria tra le tariffe dei vari operatori nel 2012, al livello di 4,5 centesimi.
«Crediamo» ha commentato la Reding «che il piano presentato rappresenti una valida strategia di transizione dall’attuale regimo regolatorio a un regime nuovo». Ma non è mancato un esplicito avvertimento: «La Commissione si attende che Agcom onori questi importanti impegni e monitorerà da vicino la loro attuazione».
Questa precisazione del commissario UE è stata letta da alcuni commentatori come un segno rivelatore sullo stato attuale dei rapporti tra l’Authority italiana e la Commissione Europea sulle TLC:
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